giovedì 15 marzo 2018

La forza della fragilità: Antonello Nociti

Nessun testo alternativo automatico disponibile.Venerdì 16 Marzo , affronteremo ,con il filosofo e scrittore Antonello Nociti, il tema della fragilità del tessuto sociale,della crisi che attraversa la società occidentale.
Lo si farà da una prospettiva particolare,quella del necessario cammino verso la capacità perduta di guardarsi dentro,di riflettere,di farsi le grandi domande.
Si tratta di ricominciare da noi stessi e di dedicarsi con sguardo e spirito aperti e appassionati alla ricerca dell’assoluto per poter davvero tornare alla capacità di dialogare e di prendere le decisioni piú importanti.
Ecco una riflessione che ci ha mandato Antonello Nociti in preparazione all’incontro all'Istituto Italiano di Cultura.
…”io parlerei volentieri non tanto della nostra fragilità, quanto delle "terapie o ricette" contro la fragilità cronica dell'umanità antica, proposte e realizzate (prodigiosamente) dalla modernità. Una nuova antropologia è stata inventata e si è affermata negli ultimi secoli (difficile fissare una precisa data d'inizio: manteniamo pure quella della scoperta dell'America). La modernità ha brillantemente (più o meno) affrontato le croniche debolezze e povertà della millenaria lotta per la sopravvivenza, al punto di condurci, io credo, fino alle soglie di una storia ulteriore, in cui non tanto il "sussistere" quanto l'apertura all'essere e alla vita del Tutto, potrebbero diventare l'aspirazione e il fine più importante della futura umanità. Da questo punto di vista, cosa abbiamo a disposizione, nella cultura, nella filosofia e nella metafisica, ecc. che ci permetta di riorientare il procedere della nostra storia? Cosa abbiamo dimenticato per strada che rende così inconsapevole e rischioso la nostra assunzione di responsabilità verso di noi e le generazioni del futuro? Come dovremo mutare le nostre ormai logore concezioni del progresso e del benessere?”
NOTA BIOGRAFICA:
Antonello Nociti scrittore,professore,filosofo,
partecipa appassionatamente alle lotte studentesche degli anni ’60 e come delegato sindacale si impegna per la difesa del posto di lavoro a Milano negli anni ’70.
Esordisce nella letteratura con il romanzo “Kabulista” edito da Rizzoli nel 1983
Nel 1986 ha fondato il centro culturale “La Casa Zoiosa” di Milano,una scuola di cultura per adulti di cui é stato direttore.
Nel 1990 pubblica per la Firenze Libri “Memorie di un amore futuro” en el 1998 “La infinita asventura”per Rosellabigi editore.
Nel 1999 é stato uno dei fondatori e presidente del Comitato Ubuntu (che significa “spirito di umanità ed empatía” nel linguaggio xhosa) nel quale si é impegnato alla promozione e allo studio delle politiche di difesa della memoria della Commissione per la Verità e la Riconciliazione diretta da Desmond Tutu.
Ha pubblicato nel 2000 per Franco Angeli “Guarire dall’odio:come costruire una pace multirazziale.Lo straordinario insegnamento del Sud Africa”
Ha dedicato la sua vita alla fragile vita della moglie Giovanna anche lei scrittrice,,recentemente scomparsa che ha combattuto per 40 anni con il marito Antonello la sclerosi multipla.Alla fine hanno scoperto che questa malattia incurabile piú che suscitare odio contro il male aveva permesso loro di comprendere la bellezza e la grandezza dell’esperienza di vita vissuta.

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