Questa domenica, 15 novembre è stata celebrata la IV Giornata mondiale dei poveri.
Giornata celebrata con la Santa Messa e riflettendo su quanto ha detto il nostro Papa Francesco.
Non bisogna aver paura nascondendo i nostri talenti. Dobbiamo tendere la mano a chi ha bisogno, ricordando quella donna di cui ci ha parlato il Libro dei Proverbi nella liturgia della parola, aperta a ricevere l'amore di Dio: amore che non tiene per sé stessa bensì moltiplica occupandosi dei più bisognosi.
“Apre le sue palme al misero, stende la mano al povero” (PR.31,20).
Noi non possiamo essere “cristiani a parole” cercando solo “Pace e sicurezza” (1 Ts 5,3) per noi stessi lasciandoci contagiare dall’indifferenza.
Papa Francesco ce lo ricorda: “Alla fine della vita, insomma, sarà svelata la realtà: tramonterà la finzione del mondo, secondo cui il successo, il potere e il denaro danno senso all'esistenza, mentre l’amore, quello che abbiamo donato, emergerà come la vera ricchezza. (…) Se non vogliamo vivere poveramente, chiediamo la grazia di vedere Gesù nei poveri, di servire Gesù nei poveri.”
(Articolo di Juan Pablo)
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