Condividiamo il Vangelo di domenica 25 agosto ed un intenso commento pubblicato nella applicazione” Liturgia delle ore”.
+ Dal
Vangelo secondo Luca (13,22-30)
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e
villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si
salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,
perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta,
voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore,
aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a
dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle
nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete.
Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete
Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece
cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da
mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che
saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
--------------------------------------------------------------------------------------
Gesù è in cammino verso la città dove muoiono i profeti.
Lungo la strada, un
tale gli pone una domanda circa la salvezza: di Gerusalemme e di tutti.
Tremore e ansia nella voce di chi chiede. E Gesù risponde con altrettanta cura: salvezza sarà, ma non sarà facile. E ricorre all'immagine della porta stretta. Un aggettivo che ci inquieta, perché «stretta» evoca per noi fatiche e difficoltà.
Tremore e ansia nella voce di chi chiede. E Gesù risponde con altrettanta cura: salvezza sarà, ma non sarà facile. E ricorre all'immagine della porta stretta. Un aggettivo che ci inquieta, perché «stretta» evoca per noi fatiche e difficoltà.
Ma tutto il Vangelo
è portatore non di dolenti, ma di belle notizie: la porta è stretta, cioè
piccola, come lo sono i piccoli e i bambini e i poveri che saranno i principi
del Regno di Dio; è stretta ma a misura d'uomo, di un uomo nudo ed essenziale,
che ha lasciato giù tutto ciò di cui si gonfia: ruoli, portafogli gonfi,
l'elenco dei meriti, i bagagli inutili, il superfluo; la porta è stretta, ma è
aperta.
L'insegnamento è
chiaro: fatti piccolo, e la porta si farà grande.
Quando il padrone di casa chiuderà la porta, voi busserete: Signore aprici. E lui: non so di dove siete, non vi conosco. Avete false credenziali. Quelli che si accalcano per entrare si vantano di cose che contano poco: abbiamo mangiato e bevuto con te, eravamo in piazza ad ascoltarti. Ma questo può essere solo un alibi di comodo. «Quando è vera fede e quando è solo religione? Fede vera è quando fai te sulla misura di Dio; semplice religione è quando fai Dio a tua misura» (Turoldo).
Quando il padrone di casa chiuderà la porta, voi busserete: Signore aprici. E lui: non so di dove siete, non vi conosco. Avete false credenziali. Quelli che si accalcano per entrare si vantano di cose che contano poco: abbiamo mangiato e bevuto con te, eravamo in piazza ad ascoltarti. Ma questo può essere solo un alibi di comodo. «Quando è vera fede e quando è solo religione? Fede vera è quando fai te sulla misura di Dio; semplice religione è quando fai Dio a tua misura» (Turoldo).
Abbiamo mangiato in tua presenza... Non basta mangiare il pane che è Gesù, spezzato per noi, bisogna farsi pane, spezzato per la fame d'altri. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia. Non vi conosco. Il riconoscimento sta nella giustizia fattiva.
Dio non ti riconosce
per formule, riti o simboli religiosi, ma perché hai mani di giustizia. Ti
riconosce non perché fai delle cose per lui, ma perché con lui e come lui fai
delle cose per i piccoli e i poveri.
Non so di dove siete: il vostro modo di
vedere è lontanissimo dal mio, voi venite da un mondo diverso rispetto al mio,
da un altro pianeta. Infatti, quelli che bussano alla porta chiusa hanno
compiuto sì azioni per Dio, ma nessun gesto di giustizia per i fratelli.
La conclusione della
piccola parabola è piena di sorprese:
la sala è piena, oltre quella porta Gesù immagina una festa multicolore:
verranno da oriente e occidente, dal nord e dal sud del mondo e siederanno a
mensa. Viene sfatata l'idea della porta stretta come porta per pochi, solo per
i più bravi. Tutti possono passare, per la misericordia di Dio. Il suo sogno è
far sorgere figli da ogni dove, per una offerta di felicità, per una vita in
pienezza.
Lui li raccoglie da tutti
gli angoli del mondo, variopinti clandestini del regno, arrivati ultimi e per
lui considerati primi.
Nessun commento:
Posta un commento